la cherato-congiuntivite Vernal (VKC), quando la congiuntivite non passa
La Vernal keratocongiuntivite è una forma infiammatoria piuttosto antipatica che colpisce bambini, e tende a migliorare dopo l’adolescenza. Tendenzialmente cronica, si esacerba in primavera estate. Essa é considerata una patologia emergente e si calcola che in Italia vi siano circa 5000 soggetti affetti e 38000 in Europa; la gestione clinica è molto impegnativa per i possibili, se pur rari, esiti permanenti a livello oculare.
Vernal congiuntivite in pillole
- Definizione: La vernal keratocongiuntivite è una malattia infiammatoria dell’occhio caratterizzata da infiammazione cronica della congiuntiva e della cornea.
- Epidemiologia: La VKC colpisce principalmente i bambini e gli adolescenti, con un picco di incidenza nella stagione primaverile.
- Sintomi: I sintomi tipici della VKC includono prurito oculare intenso, arrossamento, lacrimazione e sensazione di corpo estraneo nell’occhio. In alcuni casi, possono verificarsi disturbi visivi.
- Cause: La causa esatta della VKC non è nota, ma si ritiene che sia una malattia di origine allergica, con una componente immunologica e genetica.
- Diagnosi: La diagnosi di VKC viene effettuata sulla base dei sintomi, dell’esame obiettivo dell’occhio e di eventuali test aggiuntivi, come l’esame al microscopio (biomicroscopia) o l’esame delle lacrime.
- Trattamento: Il trattamento della VKC può includere l’uso di farmaci antinfiammatori topici, come colliri a base di corticosteroidi o antistaminici. In alcuni casi più gravi, possono essere necessari farmaci immunosoppressori o interventi chirurgici.
- Prevenzione: Non esistono modi noti per prevenire completamente la VKC, ma è possibile ridurre i sintomi e le ricadute evitando l’esposizione agli allergeni noti e utilizzando occhiali da sole per proteggere gli occhi dall’esposizione ai raggi solari.
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Vernal allergica e non allergica
La differenza principale tra la vernal keratocongiuntivite (VKC) di eziologia allergica e quella non allergica riguarda la causa scatenante dell’infiammazione oculare. Ecco uno schema delle differenze tra le due condizioni:
Vernal Keratocongiuntivite (VKC) di eziologia allergica:
- Causa: La VKC di eziologia allergica è causata da una reazione allergica a specifici allergeni presenti nell’ambiente, come polline, muffe, peli di animali o altre sostanze allergeniche.
- Stagionalità: La VKC di eziologia allergica tende a presentarsi durante determinate stagioni, solitamente in primavera o in estate, quando i livelli di polline sono elevati.
- Sintomi: I sintomi della VKC di eziologia allergica possono includere prurito oculare intenso, arrossamento, gonfiore delle palpebre, lacrimazione e sensazione di corpo estraneo nell’occhio. Il prurito è spesso un sintomo predominante.
- Trattamento: Il trattamento della VKC di eziologia allergica si concentra sulla gestione dell’infiammazione allergica con l’uso di colliri antistaminici, mastcell stabilizzanti o corticosteroidi. È importante anche evitare l’esposizione agli allergeni noti.
Vernal Keratocongiuntivite (VKC) di eziologia non allergica:
- Causa: La VKC di eziologia non allergica può avere diverse cause non allergiche, come anomalie congenite della superficie oculare o disfunzioni delle ghiandole lacrimali.
- Stagionalità: La VKC di eziologia non allergica può manifestarsi in qualsiasi periodo dell’anno, senza una correlazione specifica con l’ambiente esterno o i livelli di allergeni.
- Sintomi: I sintomi della VKC di eziologia non allergica possono includere prurito oculare, arrossamento, lacrimazione, sensazione di corpo estraneo e talvolta disturbi visivi associati a irregolarità corneali come il cheratocono.
- Trattamento: Il trattamento della VKC di eziologia non allergica dipende dalla causa sottostante e può includere l’uso di colliri lubrificanti, farmaci anti-infiammatori o interventi chirurgici per correggere eventuali difetti corneali.
È importante sottolineare che la diagnosi e la gestione della VKC, sia di eziologia allergica che non allergica, devono essere effettuate da un oftalmologo o da un medico specializzato.
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Sintomi della vernal keratocongiuntivite
I sintomi della Vernal cheratocongiuntivite si presentano in primavera (febbraio-aprile) e peggiorano progressivamente in estate, per regredire spesso nel periodo autunno-inverno; sono caratterizzati da
- prurito,
- rossore oculare intenso
- fotofobia,
- lacrimazione,
- sensazione di corpo estraneo,
- iperemia congiuntivale,
- ipertrofia papillare e noduli limbari
- a volte cheratiti, anche gravi.
Circa il 10-15% dei soggetti ha invece una forma definita “perenne”, in cui, nei mesi invernali si ha solo un miglioramento ma non una remissione completa.
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Tipi di vernal
Nella VKC si distinguono tre forme cliniche: tarsale, limbare e mista, che differiscono per la localizzazione dei segni e per il diverso coinvolgimento corneale. Questi sono aspetti clinici rilevabili in sede di visita dal medico oculista. E’ possibile che le tre forme abbiamo meccanismi di sviluppo e sostegno diversi.
Immunologia della Vernal Keratocongiuntivite
Gli individui di sesso maschile sono colpiti più frequentemente rispetto a quelli di sesso femminile. Il meccanismo immunopatogenetico della VKC, come detto precedentemente, è ad oggi poco chiaro. Le ricerche in merito stanno comunque procedendo, e da esse si spera che arrivino presto indicazioni terapeutiche.
Ad oggi è noto che l’organismo di pazienti affetti da VKC reagisce attivando meccanismi di difesa immunitaria: in particolare si tratta di una risposta immunitaria specifica nella quale svolgono un ruolo fondamentale i linfociti di tipo Th2. Gli studi effettuati hanno rivelato che linfociti T-helper Th2 sono presenti sia nelle lacrime sia in biopsie congiuntivali dei pazienti affetti dalla patologia.
Durante i processi infiammatori si liberano molti mediatori chiamati pro-infiammatori. Tra queste alcune molecole fungono da richiamo per le cellule immunitare (molecole chemiotattiche). Tutto questo accade anche nella vernal, dove numerose citochine, chemochine, neuropeptidi sono liberati. IL-5 è una interleukina che si libera nelle allergie e attiva gli eosinofili, così come Eosinophil Cationic Protein (ECP), una proteina citotossica. Inoltre nel secreto lacrimale ci sono anche il Nerve Growth Factor (NGF) e il Transforming Growth Factor b1 (TGF-b1). Alcuni studi dimostrano un aumento delle mastcellule e eosinofili nella congiuntiva nella Vernal, correlata a livelli ematici di NGF.
Perchè viene la Vernal
In sostanza quindi fattori ambientali irritanti attivano i TH2, i linfociti della immunità umorale (anticorpi), che sono associate a interleukina 4, IL-5 e IL-13. Le cellule dendridiche e i Th2 rilasciano quindi i mediatori infiammatori.
Tali mediatori determinano:
• reclutamento di cellule infiammatorie, in particolare di eosinofili,
• attivazione di cellule epiteliali e stromali della cornea,
• aumento nell’espressione di molecole di adesione,
• rilascio di mediatori epitelio-tossici prodotti dagli eosinofili come MBP (major basic protein), ECP (eosinophil cationic protein) ed MMPs (matrix metalloproteinases).
Come conseguenza quindi dello squilibrio dei prodotti pro-infiammatori/anti-infiammatori ci sarebbe un rimaneggiamento tessutale, causato dalle MMP (metalloproteinasi).
La Vernal è una allergia o no?
Il rapporto con l’atopia e la sensibilizzazione IgE è controverso. Qualche studio avrebbe dimostrato che solo il 50% dei soggetti affetti da VKC analizzati presenta IgE specifi che per i comuni allergen. Inoltre, sarebbe stato documentato un diverso livello di sensibilizzazione IgE specifica nelle forme a localizzazione limbare rispetto alla tarsale. In pratica le forme avrebbero meccanismi fisiopoatologici diversi.
Pare comunque che nella Vernal si associ probabilmente una immunità cellulo mediata, perché il meccanismo IgE da solo non spiega la gravità della malattia.
La Società Internazionale delle Malattie Infiammatorie Oculari, ha dunque proposto la suddivisione delle VKC in forme IgE mediate e non-IgE-mediate. Alcuni studiosi hanno suggerito un ruolo delle cellule dendritiche in questa malattia, proponendo l’attivazione diretta di queste cellule dendritiche, dotate di recettori ad alta affinità per le IgE, come meccanismo alternativo capace di innescare la flogosi allergica in pazienti con o senza evidenza di sensibilizzazione IgE-mediata. Qualche studio dimostra che alcuni peptidi come albumina, transferrina e emopexina soon aumentati nelle lacrime di soggetti vernal, e diminuiscono dopo somminstazione di ciclosporina.
Inquinamento e Vernal
Qualche studio in letteratura dimostra come la Vernal sia peggiorata dall’inquinamento, probabilmente per la reazione immune macrofagica e citochinica della mucosa oculare agli irritanti ambientali. La Vernal Cheratocongiuntivite è positivamente associata ai livelli di ossidante e PM 10 , ma negativamente associata a SO2.
- Gli articoli sull’inquinamento e le infiammazioni oculari li trovate qui a questo link.
Differenza tra vernal e congiuntivite perenne
La diagnosi differenziale va fatta principalmente con la congiuntivite allergica, stagionale o perenne. La congiuntivite allergica è innescata da una ipersensibilità, della quale le IgE sono responsabili. Viene attivata da allergeni aerei, e si associa, appunto, a elevati livelli sierici di immunoglobuline E. I test cutanei e serici per allergie son positivi. Si associa inoltre a asma e rinite, e non ha conseguenze oculari di rilievo, essendo tra l’altro ben controllata dalle terapie generali. La Vernal, come detto, ha caratteristiche cliniche e immunitarie differenti. La stagionalità, il difficile controllo con i farmaci classici, le caratteristiche obiettive rilevabili in visita, i test di provocazione congiuntivali, la correlazione delle conte polliniche con il periodo e l’intensità dei sintomi, infine, portano a indicare la direzione diagnostica.
come sapere se la congiuntivite è una vernal
L’inquadramento clinico-diagnostico e terapeutico necessita di un centro in cui gli specialisti collaborino tra di loro, essendo la patologia multidisciplinare, e abbiano a disposizione test di laboratorio dedicati.
In questa pagina dedichiamo spazio a come si svolgono le visite nei bambini (link).
Innanzitutto è da differenziare la Vernal dalle normali allergie, che possono avere quadri simili, ma, in genere, meno gravi. Inoltre può aver complicanze corneali anche gravi, e, considerando che si parla di bambini il più delle volte, non è una conseguenza auspicabile. Ne consegue che l’inquadramento necessita dell’oculista e di altre figure medico/specialistiche, per indirizzare correttamente la diagnosi, che, a volte, non è immediata, ma passa per periodi di infiammazioni oculari ricorrenti non ben inquadrate alle prime visite.
Ecco uno schema generale dell’iter diagnostico per la vernal keratocongiuntivite (VKC):
- Anamnesi: Il medico raccoglie una storia medica completa, inclusi sintomi oculari, anamnesi allergica, esposizione a fattori ambientali e storia familiare di malattie oculari.
- Esame obiettivo: Il medico esegue un esame completo degli occhi, inclusi i seguenti aspetti:
- Esame visivo: Misurazione dell’acutezza visiva e valutazione della refrattività oculare.
- Biomicroscopia: Esame del segmento anteriore dell’occhio per valutare la congiuntiva, la cornea, le palpebre e la presenza di secrezioni.
- Tonometria: Misurazione della pressione intraoculare per escludere la presenza di glaucoma.
- Esame con lampada a fessura: Esame più dettagliato delle strutture oculari per valutare eventuali alterazioni corneali caratteristiche della VKC.
- Test allergologici: In alcuni casi, possono essere eseguiti test allergologici cutanei o test del sangue per identificare specifici allergeni a cui il paziente potrebbe essere sensibile.
- Citologia della congiuntiva: Il medico può prelevare campioni di cellule dalla superficie della congiuntiva per l’esame microscopico. Ciò può aiutare a identificare specifiche cellule infiammatorie che sono indicative della VKC.
- Esami aggiuntivi: In alcuni casi, potrebbero essere necessari esami strumentali o test diagnostici supplementari, come topografia corneale, tomografia a coerenza ottica (OCT) o cheratometria, per valutare le caratteristiche specifiche della cornea e del segmento anteriore dell’occhio.
Terapie e cura per la vernal keratocongiuntivite
La terapia farmacologica per la vernal keratocongiuntivite (VKC) comprende vari farmaci che vanno bilanciati e prescritti in base alla risposta del paziente:
- Colliri antistaminici: I colliri antistaminici sono utilizzati per alleviare il prurito oculare associato alla VKC. Questi colliri agiscono bloccando l’azione dell’istamina, una sostanza chimica responsabile della reazione allergica. Esempi di antistaminici oculari includono azelastina, olopatadina e levocabastina.
- Colliri stabilizzanti dei mastociti: Questi colliri lavorano prevenendo il rilascio di sostanze chimiche infiammatorie dai mastociti, che sono cellule coinvolte nella risposta allergica. I colliri stabilizzanti dei mastociti aiutano a ridurre il rossore e l’infiammazione oculare. Cromoglicato di sodio e lodoxamide trometamolo sono esempi di colliri stabilizzanti dei mastociti.
- Colliri corticosteroidi: In casi più gravi di VKC, può essere necessario l’uso di colliri corticosteroidi per ridurre l’infiammazione oculare. Tuttavia, questi farmaci dovrebbero essere utilizzati solo sotto stretta supervisione medica a causa del rischio di effetti collaterali. Gli esempi di corticosteroidi oculari includono prednisolone e fluorometolone.
- Lubrificanti oculari: I lubrificanti oculari, come le lacrime artificiali, possono essere utilizzati per alleviare i sintomi di secchezza oculare associati alla VKC. Questi colliri aiutano ad idratare e lubrificare gli occhi, riducendo così il disagio.
- Farmaci immunomodulatori: In alcuni casi refrattari al trattamento convenzionale, possono essere prescritti farmaci immunomodulatori come ciclosporina o tacrolimus. Questi farmaci modulano la risposta immunitaria dell’occhio per ridurre l’infiammazione.
È importante sottolineare che il trattamento farmacologico per la VKC deve essere prescritto da un oftalmologo o da un medico specializzato in base alla gravità dei sintomi e alla risposta individuale al trattamento.
Leggi anche:
- La terapia è descritta in un altro articolo che trovate seguendo questo link,
dove troverete anche indicazioni di medicina naturale che potrebbero essere di aiuto - Vernal Cheratocongiuntivite Cure, rimedi e terapie con ciclosporina
- Ciclosporina in Vernal e Occhio Secco (dry eye)
- Collirio alla ciclosporina per rosacea oculare
RImedi naturali di supporto per Vernal Keratocongiuntivite
Ci sono alcune misure naturali che potrebbero essere utilizzate in combinazione con il trattamento medico per alleviare i sintomi e favorire la salute oculare generale. Si prega di notare che queste misure possono offrire sollievo sintomatico, ma non sostituiscono una consulenza medica professionale. Ecco alcuni suggerimenti:
- Compresse fredde: L’applicazione di compresse fredde sugli occhi può aiutare a ridurre il prurito e l’infiammazione. Bagnare un panno pulito nell’acqua fredda, strizzarlo leggermente e appoggiarlo delicatamente sugli occhi chiusi per alcuni minuti.
- Igiene oculare: Mantenere una buona igiene oculare può aiutare a prevenire l’accumulo di allergeni e batteri. Pulire delicatamente le palpebre con acqua tiepida e uno straccio pulito o utilizzare soluzioni saline oculari raccomandate dal medico.
- Evitare l’esposizione agli allergeni: Cerca di ridurre l’esposizione agli allergeni noti che possono scatenare o aggravare la VKC. Ad esempio, evita di uscire durante i periodi di alta concentrazione di polline o di tenere le finestre chiuse per limitare l’ingresso di allergeni ambientali.
- Alimentazione sana: Una dieta sana e bilanciata può favorire la salute degli occhi e del sistema immunitario. Assicurati di consumare cibi ricchi di antiossidanti, come frutta e verdura colorata, che possono aiutare a ridurre l’infiammazione nell’organismo.
- Supplementi alimentari: Alcuni integratori possono fornire sostanze benefiche per la salute oculare, come gli acidi grassi omega-3, la vitamina C, la vitamina E e il selenio. Tuttavia, è importante consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi integratore per accertarsi che sia appropriato per la propria situazione.
- Ecco alcune erbe che sono state studiate per le loro proprietà potenzialmente utili nella VKC:
- Camocmilla (Matricaria chamomilla): La camomilla è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e calmanti. Può essere utilizzata per preparare una soluzione da applicare sugli occhi come compressa o per il lavaggio oculare.
- Euphrasia (Euphrasia officinalis): L’Euphrasia, anche conosciuta come erba degli occhi o Eufrasia, è stata tradizionalmente utilizzata per alleviare l’infiammazione e l’irritazione oculare. Può essere utilizzata sotto forma di colliri o soluzioni per gli occhi.
- Calendula (Calendula officinalis): La calendula è conosciuta per le sue proprietà antinfiammatorie e lenitive. Può essere utilizzata per preparare una soluzione da applicare sugli occhi come compressa o per il lavaggio oculare.
- Aloe vera (Aloe vera): L’aloe vera è nota per le sue proprietà lenitive e idratanti. Il gel di aloe vera può essere applicato delicatamente sulla pelle intorno agli occhi per ridurre l’infiammazione e l’irritazione.
- I gemmoderivati, o gemme fitoterapiche, sono preparati ottenuti dalle gemme, cioè dai tessuti embrionali delle piante, che contengono principi attivi e sostanze nutritive. Non esistono evidenze scientifiche sufficienti per supportare l’uso specifico dei gemmoderivati di abete, ribes e rosa canina per la vernal keratocongiuntivite (VKC) ma le loro propriet’ antiinfiammatorie li rendono rimedi che si possono associare.
- Abete (Picea abies): L’abete è noto per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Tuttavia, non ci sono studi specifici che valutino l’uso del gemmoderivato di abete per la VKC.
- Ribes (Ribes nigrum): Il ribes nero è ricco di vitamina C e ha proprietà antinfiammatorie. Tuttavia, non ci sono prove scientifiche sufficienti per supportare l’uso specifico del gemmoderivato di ribes per la VKC.
- Rosa canina: La rosa canina è una pianta ricca di vitamina C, flavonoidi e antiossidanti. Può avere proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, ma non ci sono studi specifici sull’uso del gemmoderivato di rosa canina per la VKC.
Dieta per Vernal keratocongiuntivite: alimenti da evitare per la Vernal
Una dieta antiinfiammatoria può essere utile per la vernal keratocongiuntivite (VKC) poiché può contribuire a ridurre l’infiammazione generale nel corpo. Inoltre, alcune persone con VKC possono essere sensibili agli alimenti ad alto contenuto di istamina, che potrebbero peggiorare i sintomi. Tuttavia, è importante sottolineare che la dieta da sola non è un trattamento sostitutivo, ma può essere utile in combinazione con il trattamento medico prescritto dal medico oculista. Ecco uno schema generale di una dieta antiinfiammatoria e a basso contenuto di istamina:
- Alimenti antinfiammatori:
- Frutta e verdura: Consuma una varietà di frutta e verdura fresca, preferibilmente di colore vivace, poiché sono ricchi di antiossidanti e nutrienti benefici per la salute oculare. Ad esempio, spinaci, carote, broccoli, cavolo, fragole, mirtilli.
- Pesce ricco di omega-3: Include pesce come salmone, sgombro, sardine e aringhe, che sono ricchi di acidi grassi omega-3 con proprietà antinfiammatorie.
- Noci e semi: Opta per noci, mandorle, semi di lino e semi di chia, che contengono acidi grassi omega-3 e antiossidanti.
- Olio extravergine di oliva: Utilizza olio extravergine di oliva come fonte principale di grassi sani nella tua dieta.
- Alimenti a basso contenuto di istamina:
- Carne fresca: Scegli carni fresche come pollo, tacchino, manzo o maiale magro anziché quelle lavorate o conservate.
- Pesce fresco: Preferisci pesce fresco rispetto a quello in scatola o affumicato.
- Latte e latticini freschi: Opta per latte fresco, yogurt e formaggi freschi anziché quelli stagionati o fermentati.
- Frutta e verdura fresche: Consuma frutta e verdura fresca e evita quelle mature o fermentate.
- Limita o evita gli alimenti ad alto contenuto di istamina:
- Alimenti stagionati o fermentati: Evita alimenti come formaggi stagionati, salumi, sottaceti, salse di soia e cibi fermentati.
- Bevande alcoliche: Riduci o evita l’assunzione di bevande alcoliche, che possono aumentare il rilascio di istamina nel corpo.
- Alimenti conservati: Evita cibi in scatola, sottaceti, salse pronte e alimenti con conservanti aggiunti.
È importante notare che l’intolleranza all’istamina può variare da persona a persona, quindi potrebbe essere utile tenere un diario alimentare per identificare gli alimenti che potrebbero scatenare o peggiorare i sintomi della VKC. Inoltre, è consigliabile consultare un dietista o un medico specializzato in allergie alimentari per una valutazione più approfondita e un’adeguata pianificazione dietetica in base alle tue esigenze individuali.
Microbiota e Vernal
Ecco uno schema che sintetizza l’interazione tra la microbiota oculare e la vernal keratocongiuntivite (VKC), così come quella tra la microbiota intestinale e la VKC:
Microbiota oculare e VKC:
- Composizione: il microbiota oculare è l’insieme dei microorganismi che colonizzano la superficie dell’occhio. In condizioni normali, la microbiota oculare contribuisce al mantenimento della salute oculare.
- Alterazioni nella VKC: Nei pazienti con VKC, si osserva una ridotta diversità microbica e uno squilibrio nella composizione della microbiota oculare.
- Infiammazione e risposta immunitaria: L’alterazione del microbiota oculare può influenzare la risposta immunitaria nell’occhio, contribuendo all’infiammazione caratteristica della VKC.
- Potenziale terapeutico: Studi preliminari hanno suggerito che la modulazione de microbiota oculare potrebbe avere un impatto positivo sulla VKC, ad esempio attraverso l’uso di probiotici per ripristinare l’equilibrio microbico.
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Microbiota intestinale e VKC:
- Composizione: il microbiota intestinale è l’insieme dei microorganismi che colonizzano l’intestino. La composizione e l’equilibrio del microbiota intestinale influenzano la salute generale e possono interagire con il sistema immunitario.
- Ipotesi dell’asse intestino-occhio: Secondo l’ipotesi dell’asse intestino-occhio, le alterazioni nella microbiota intestinale possono influenzare l’infiammazione oculare nella VKC attraverso l’interazione con il sistema immunitario.
- Coinvolgimento sistemico: La VKC può essere associata ad altre manifestazioni allergiche, come la rinite allergica o l’asma, che sono influenzate dal microbiota intestinale e dalla sua interazione con il sistema immunitario.
- Approcci terapeutici: Modificare la composizione della microbiota intestinale tramite l’uso di probiotici, prebiotici o modificazioni dietetiche potrebbe avere effetti positivi sulla VKC e sul controllo dei sintomi allergici associati.
È importante sottolineare che le interazioni tra il microbiota e la VKC sono ancora oggetto di studio e sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno il ruolo della microbiota e il suo potenziale terapeutico nella gestione della VKC. Consultare un medico esperto per una valutazione dettagliata e un piano di trattamento appropriato per la VKC.
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