Occhio secco e sonno
Il sonno influenza profondamente l’occhio secco. Dormire poco può portare a occhi rossi, occhi gonfi, bruciore e altri sintomi di infiammazione oculare.
Occhio secco e sonno
L’occhio secco è una malattia multifattoriale che porta notevoli disagi a chi ne soffre.
Dopo aver parlato nei precedenti articolo delle cause e dell’inquadramento generale, della correlazione con osteoporosi (qui), con malattie autoimmuni (qui), delle correlazioni con il microbiota e di tanto altro (qui tutti gli articoli su occhio secco), parliamo del sonno come concausa di occhio secco.
Anche delle allergie oculari e delle congiuntiviti croniche abbiamo parlato in tanti articoli, per spiegare che non dipendono spesso solo da cause oculari ma da tanti altri fattori.
Oggi affrontiamo il discorso di quanto il sonno sia importante per l’ochcio secco.
Il sonno e gli occhi. L’importanza di dormire per gli occhi
È ben noto che il sonno è un requisito fondamentale per la salute umana. Molte persone purtroppo soffrono di disturbi del sonno, con durata del sonno ridotto, tempi irregolari, e scarsa qualità. Infatti sia adolescenti che adulti sono vittime di questi disturbi, e a volte la necessità lavorative sono causa sia in quanto fattori stressanti, sia in quanto obbligano a dei turni notturni.
La carenza di sonno può portare a numerose malattie, come è dimostrato in letteratura per malattie cardiovascolari, psichiatri, diabete, obesità, ipertensione, depressione, disturbi cognitivi. Non tutti però sonno che i disturbi del sonno portano anche a irritazioni oculari. È dimostrato infatti in letteratura che aumentano l’incidenza di occhio secco, e di altre condizioni limitative della superficie oculare.
Occhio secco e disturbi del sonno
Altri studi mettono in evidenza come la qualità del sonno in pazienti affetti da occhio secco sia ridotta rispetto ai soggetti sani. Quindi anche il disturbo del sonno si associa ad abbassare la qualità della vita dei pazienti con occhio secco. È stato evidenziato, del resto, che il disturbo del sonno non è correlato alla gravità clinica rilevabile dell’occhio secco, per cui potrebbe essere indotto dal disagio dovuto all’occhio secco e la conseguente alterazione psichiatrica. Il dolore da occhio secco è trattato in questa pagina, insieme a qualche possibile rimedio (link).
Depressione e ansia da occhio secco
Il meccanismo ipotizzato per spiegare i sintomi psichici in pazienti con occhio secco è che l’instabilità della superficie oculare e della lacrima porti a dei sintomi quali bruciore e fotofobia, con conseguente affaticamento oculare. A seguito di queste modificazioni si possono instaurare quadri depressivi psichiatrici più o meno intensi, con componenti ansiose dovute all’angoscia per la propria malattia. A questo contribuirebbe anche l’irritazione del trigemino e altre situazioni stressanti che possono concorrere a intensificare il disturbo di secchezza oculare. Il quadro depressivo porterebbe quindi anche a disordini nel sonno e un abbassamento della qualità della vita
Occhio secco acuto e sonno
L’occhio secco indotto da da privazione del sonno ha caratteristiche particolari. Qualche studio ha evidenziato che a differenza della solita riduzione della densità di cellule caliciformi presente in occhio secco, in questi casi abbiamo un aumento della loro densità, probabilmente da considerarsi una risposta adattativa alla ridotta secrezione lacrimale acquosa. Inoltre pare che non ci sia l’infiltrazione cellulare infiammatoria tipica dell’occhio secco nell’occhio secco da deprivazione di sonno. Inoltre sono stati trovati dei depositi lipidici nelle cellule acinose della ghiandola lacrimale, il cui significato resta oscuro. Anche l’analisi proteomica avrebbe dimostrato che l’occhio secco indotto da deprivazioni di sonno avrebbe caratteristiche diverse rispetto all’altro tipo di occhio secco (es. ambientale, Sjogren). In sintesi la salute della ghiandola lacrimale e della superficie oculare dipende anche dalla qualità del sonno. Infatti si è visto che dopo il ripristino del riposo, negli animali da esperimento si è ripristinata una lacrimazione migliore (nell’occhio secco di recente insorgenza, non è nota la risposta alla cronicità). Seguendo questo link trovate articoli riguardo alla lipidomica dell’occhio secco.
Fattori psicologici e occhio secco.
Benessere percepito e occhio secco
Alcuni studi hanno suggerito che fattori psicologici siano associati ai sintomi di occhio secco, e che la depressione e l’ansia siano associati a riduzione della produzione lacrimale. Il benessere è uno stato mentale una sensazione di piacere e soddisfazione. In letteratura si trovano studi che confermano che uno stato di benessere e riduca i sintomi della secchezza oculare. Ne consegue che più alto quindi è il livello di felicità soggettiva minore sono i sintomi di secchezza oculare auto riportati. Quello che ci preme sottolineare è che i punteggi di felicità più bassi non erano correlati a dati oggettivi degli esami lacrimali. Spesso infatti si nota una discrepanza anche nella comune attività quotidiana di oculista tra quanto osservato obiettivamente dal medico e quanto riferito dal paziente. Dunque alcuni occhi apparentemente infiammati non danno disturbi significativi, mentre situazioni clinicamente apparentemente ben compensate portano notevole fastidio al paziente. Da riaffermare che i sintomi di secchezza oculare non si limitano soltanto alla sensazione di sabbia e di secchezza, ma comprendono altri sintomi debilitanti come astenopia, senso di corpo estraneo, visione offuscata e dolore. Tutti questi sintomi possono influenzare negativamente il benessere percepito.
Occhio secco, depressione emenopausa
La depressione generalmente peggiora con l’età, ma in letteratura sono presenti indicazioni per cui la depressione sarebbe più presente nelle donne giovani con l’occhio secco per poi migliorare, mentre nelle donne senza occhio secco il sonno e l’umore peggiorano con l’età e sono peggiori nel periodo della menopausa.
Sonno e microbioma oculare
Come sappiamo anche l’occhio a un suo microbioma specifico. L’equilibrio quindi tra i microbi residenti e le cellule immunitarie sappiamo essere un determinante critico per le malattie infiammatorie. Sappiamo anche che le cellule Th-17 e Th-reg contribuiscono alla malattia cronica dell’occhio secco, insieme anche a dei meccanismi autoimmuni che coinvolgono le cellule B. È stato visto, in sostanza, che ci sono dei cambiamenti nel microbioma oculare dall’occhio chiuso all’occhio aperto. In particolare con l’occhio chiuso alcune cellule infiammatorie si spostano nel film lacrimale, forse in risposta al microbiota intrappolato. È possibile quindi che la deprivazione del sonno porti anche ad una alterazione del microbiota oculare.
Disturbi mentali e occhio secco
Le evidenze in letteratura vanno quindi del senso di chiarire come i disturbi mentali come la depressione, l’ipocondria, lo stress, i disturbi del sonno e dell’umore, possono portare a un incremento dei sintomi percepiti nell’occhio secco, non coerenti con i livelli di alterazioni cliniche rilevate in sede di visita e analisi di laboratorio (come i test lacrimali). La conclusione è che quindi sarebbe necessario lavorare anche sulla parte psicologica ed eventualmente psichiatrica dei pazienti.
Un rimedio naturale per l’occhio secco: la PEA
Come dicevamo prima alcuni studi hanno dimostrato che la scarsità di sonno diminuiva l’espressione dei lipidi endogeni, in particolare della PEA (palmitoiletanolamide). Le etanolamidi degli acidi grassi (FAE) sono membri di una classe di mediatori lipidici bioattivi endogeni con una struttura chimica di base N -acitanolammina. I principali membri della famiglia FAE includono l’endocannabinoide anandamide (AEA) e i suoi congeneri oleoylethanolamide (OEA) e palmitoiletanolamide (PEA). In letteratura che evidenza che i FAE siano regolatori del ritmo sonno-veglia. La PEA è in vari tessuti umani, occhio compreso. Pare che negli animali da esperimento a cui è stato indotto occhio secco, la PEA sia diminuita, e che il suo ripristino sia stato migliorativo. Potrebbe quindi risultare una proposta terapeutica accanto alle classiche.
Occhio secco, Sjogren e sonno
Altre evidenze in letteratura riportano come i pazienti affetti da malattie autoimmuni, in particolare sindrome di Sjogren, manifestino disturbi del sonno più frequentemente della popolazione sana. Se colleghiamo questa informazione al fatto che il Sjogren si associa spesso occhio secco, capiamo quanto la questione assume rilevanza.
Apnee notturne e occhio secco
Anche le apnee notturne sono correlate al momento della prevalenza di occhio secco, e questo è comprensibile, dal momento che le citochine pro infiammatorie come il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF), IL-1 e IL-6 sono elevati a causa della ipossia intermittente cronica. Come abbiamo imparato nei paragrafi precedenti queste interleuchine alimentano il circolo vizioso della infiammazione.
Conclusioni
Dall’analisi di questi articoli in letteratura, è evidente come la qualità del sonno possa influenzare lo stato infiammatorio della superficie oculare e lo stato di benessere psicofisico. In particolare l’occhio secco e associato a quadri psicologici e psichiatrici deboli associati a disturbi del sonno. In questo senso quindi bisogna ripristinare sicuramente un corretto ritmo sonno-veglia.
La Melatonina aiuta molto in questo: Melatonina: rimedio naturale per gli occhi
Come rimedio di primo livello si può cercare di ricorrere a sostanze naturali che favoriscono il sonno, mentre per i quali più complessi e necessario un consulto specialistico psichiatrico o psicologico. Il medico di base saprà sicuramente indicare il percorso giusto.
Anche l’oculista comunque dovrà cercare di raccogliere una anamnesi precisa per identificare il disturbo del sonno come una possibile causa da trattare.
Altro su occhio secco
- cause e dell’inquadramento generale,
- della correlazione con osteoporosi (qui),
- con malattie autoimmuni (qui),
- di occhio secco e sonno (qui)
- del microbiota intestinale in occhio secco (qui),
- terapie naturali di occhio secco (qui)
- Terapie classiche occhio secco (qui)
- Melatonina: rimedio naturale per gli occhi
Riferimenti bibliografici
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https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28013207/
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Dott. Alberto Lanfernini – Oculista
Faenza – Ravenna – Riolo Terme – Pesaro
Dott.ssa Annalisa Moscariello – Oculista
Ravenna – Faenza – Pesaro