Cannabis e occhi: effetti, utilizzo, uso e considerazioni medico legali

La cannabis e i suoi effetti sugli occhi: esplorando gli impatti visivi, l’utilizzo medico e le considerazioni legali

Introduzione

L’uso sempre più diffuso della cannabis a scopo medico e ricreativo ha suscitato un crescente interesse sugli effetti che questa pianta può avere sul corpo umano, compresi gli occhi. Questo articolo esplorerà gli effetti della cannabis sugli occhi, il suo utilizzo medico potenziale e le considerazioni legali associate.

La cannabis e i suoi composti

La cannabis contiene una varietà di composti, ma i due più studiati per i loro effetti sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Ecco una breve descrizione di entrambi:

  • Delta-9-tetraidrocannabinolo (THC): È il principale componente psicoattivo della cannabis. Il THC è responsabile degli effetti euforici e psicotropi associati all’uso della cannabis.
  • Cannabidiolo (CBD): È un componente non psicoattivo della cannabis. Il CBD ha suscitato interesse per le sue proprietà terapeutiche potenziali, ma non causa gli effetti psicotropi associati al THC.

Cannabis e Marijuana

La differenza tra cannabis e marijuana può essere compresa sotto diversi aspetti, ma solitamente si fa riferimento agli stessi termini per indicare la pianta di Cannabis sativa o delle sue varietà.

“Cannabis” è un termine generico che si riferisce alla pianta in sé, che include diverse specie e varietà. La cannabis è una pianta che cresce in diverse regioni del mondo ed è stata utilizzata per scopi medicinali, ricreativi e industriali per secoli.

“Marijuana” è un termine che viene spesso utilizzato per indicare specificamente la varietà di cannabis ad alto contenuto di THC (tetraidrocannabinolo), che è la principale sostanza psicoattiva della pianta. La marijuana viene coltivata e utilizzata principalmente per i suoi effetti ricreativi e psicoattivi.

Tuttavia, è importante notare che l’uso dei termini “cannabis” e “marijuana” può variare a seconda del contesto e delle leggi locali. In alcuni paesi o stati, ad esempio, la parola “marijuana” potrebbe essere utilizzata per riferirsi a tutte le varietà di cannabis, mentre in altri contesti potrebbe essere usato il termine “cannabis” in modo più ampio.

In generale, quindi, la differenza tra cannabis e marijuana si basa principalmente sull’uso del termine e sulla concentrazione di THC nella varietà specifica di pianta che viene considerata.

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Effetti della cannbis sull’uomo

Gli effetti della cannabis sull’uomo possono essere suddivisi in effetti medici, quando utilizzata a scopo terapeutico sotto supervisione medica, e effetti da “droga”, che si verificano quando viene utilizzata in modo ricreativo o abusivo. Ecco un elenco che distingue tra questi due tipi di effetti:

Effetti medici della cannabis:

  1. Alleviamento del dolore: La cannabis può essere utilizzata per trattare il dolore cronico, neuropatico e associato a malattie come il cancro.
  2. Riduzione dell’infiammazione: Alcuni componenti della cannabis, come il CBD, possono avere proprietà anti-infiammatorie, che possono essere utili per condizioni come l’artrite.
  3. Controllo delle convulsioni: La cannabis può essere efficace nel ridurre il numero e l’intensità delle crisi epilettiche, specialmente in forme di epilessia refrattaria.
  4. Miglioramento dell’appetito: La cannabis può stimolare l’appetito, ed è utilizzata per trattare la perdita di appetito associata a condizioni come l’HIV/AIDS o la chemioterapia.
  5. Riduzione della nausea e dei vomiti: La cannabis può aiutare a ridurre la nausea e i sintomi del vomito, specialmente in pazienti sottoposti a chemioterapia.

Effetti da “droga” della cannabis:

  1. Euforia e alterazione del umore: La cannabis può produrre un effetto di euforia e alterare lo stato emotivo, causando sensazioni di rilassamento o intensificazione delle emozioni.
  2. Cambiamenti nella percezione sensoriale: La cannabis può alterare la percezione sensoriale, intensificando i colori, la musica o il cibo.
  3. Disturbi della memoria e della concentrazione: L’uso di cannabis può influire sulla memoria a breve termine e sulla capacità di concentrazione.
  4. Aumento dell’appetito e desiderio di cibo spazzatura: La cannabis può causare un forte appetito, spesso associato a un desiderio di cibi ad alto contenuto calorico o “spazzatura”.
  5. Effetti sulla coordinazione e sulla capacità di guida: L’uso di cannabis può influire sulla coordinazione motoria e sulla capacità di guidare in modo sicuro.

È importante notare che gli effetti della cannabis possono variare da persona a persona, e l’uso ricreativo o abusivo di cannabis può comportare rischi per la salute e il benessere. È sempre consigliabile consultare un medico prima di utilizzare la cannabis per scopi medici e di evitare un uso non autorizzato o non controllato della sostanza.

Cannabis: usi in medicina  approvati in Italia

In Italia, l’uso della cannabis a scopo medico è approvato per alcune condizioni specifiche. Di seguito sono elencate le principali indicazioni per cui l’uso della cannabis è autorizzato:

  1. Dolore cronico: La cannabis può essere utilizzata per il trattamento del dolore cronico di origine neuropatica o legato a patologie come la sclerosi multipla.
  2. Sclerosi multipla: La cannabis può essere utilizzata per alleviare i sintomi associati alla sclerosi multipla, come la spasticità muscolare e il dolore.
  3. Chemioterapia: La cannabis può essere prescritta ai pazienti sottoposti a trattamenti di chemioterapia per aiutare a ridurre nausea e vomito associati alla terapia.
  4. Epilessia refrattaria: Alcuni tipi di epilessia che non rispondono ai trattamenti convenzionali possono beneficiare dell’uso della cannabis a scopo terapeutico.
  5. Altre condizioni: In circostanze eccezionali, la cannabis può essere utilizzata per il trattamento di altre patologie, come la sindrome di Tourette, la sindrome di Dravet e il disturbo dello spettro autistico, su valutazione caso per caso.

Ecco i principali riferimenti normativi in Italia per l’uso della cannabis a scopo medico (aggiornamento maggio 2021):

  1. Legge 14 novembre 2017, n. 242 – “Norme in materia di coltivazione, produzione, commercializzazione e uso della cannabis a fini medico e scientifico”: Questa legge ha istituito il “Registro nazionale per la sperimentazione della cannabis a fini medici” e regolamenta l’uso della cannabis a scopo terapeutico in Italia.
  2. Decreto del Ministero della Salute 9 maggio 2019 – “Regolamento recante disciplina dei requisiti e delle procedure per la coltivazione e la produzione della cannabis destinata esclusivamente a fini medici e scientifici”: Questo decreto stabilisce le norme e le procedure per la coltivazione e la produzione della cannabis a fini medici e scientifici.
  3. Circolare del Ministero della Salute 22 maggio 2013 – “Cannabis terapeutica. Indicazioni per l’uso”: Questa circolare fornisce indicazioni specifiche sull’uso della cannabis a scopo terapeutico per alcune patologie, come il dolore cronico, la sclerosi multipla e l’epilessia refrattaria.

È importante consultare le fonti ufficiali e le pubblicazioni autorizzate per avere un’informazione accurata e aggiornata sulle normative riguardanti l’uso della cannabis a scopo medico in Italia.

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Effetti della cannabis sugli occhi

Quando si assume cannabis, gli effetti sugli occhi possono essere vari e dipendono dalla persona e dalla quantità consumata. Ecco alcuni degli effetti più comuni:

  1. Alterazioni nella percezione visiva: La cannabis può influenzare la percezione dei colori, la profondità e la visione periferica. Alcuni utenti riferiscono di una maggiore vivacità dei colori o di una visione distorta.
  2. Aumento dell’acutezza visiva: Alcuni consumatori di cannabis affermano di sperimentare un aumento temporaneo dell’acutezza visiva. Tuttavia, è importante notare che questo effetto può variare da persona a persona.
  3. Produzione rossore oculare.

Cannabis e occhi rossi

Gli occhi rossi dopo aver consumato cannabis sono principalmente causati dalla vasodilatazione dei vasi sanguigni sulla superficie degli occhi. Questa vasodilatazione è dovuta all’effetto dei cannabinoidi, in particolare del THC, sui recettori cannabinoidi presenti nei vasi sanguigni.

Quando i cannabinoidi interagiscono con i recettori CB1 nei vasi sanguigni dell’occhio, si verifica una dilatazione dei vasi, che porta ad un aumento del flusso sanguigno e all’arrossamento degli occhi.

I rimedi comuni per gli occhi rossi causati dalla cannabis includono:

  1. Colliri con proprietà vasoconstrittive: I colliri contenenti sostanze vasoconstricttrici, come la tetraidrozolina, possono essere utilizzati per ridurre temporaneamente l’arrossamento degli occhi. Questi colliri agiscono restringendo i vasi sanguigni e riducendo così il flusso sanguigno sulla superficie dell’occhio.
  2. Uso di occhiali da sole: Indossare occhiali da sole può aiutare a coprire gli occhi rossi e ridurre la sensazione di imbarazzo associata.
  3. Compressa fredda: L’applicazione di una compressa fredda o un batuffolo di cotone imbevuto di acqua fredda sugli occhi può aiutare a restringere i vasi sanguigni e ridurre l’arrossamento.
  4. Riposo e idratazione: Riposare gli occhi e assicurarsi di bere abbastanza acqua può contribuire a ridurre l’arrossamento e l’irritazione.
  5. Evitare le canne: rimedio più importante.

Se l’arrossamento persiste o è associato ad altri sintomi oculari o disagio significativo, è consigliabile consultare un medico o un oculista per una valutazione più approfondita.

Effetti dele canne sulle pupille

L’uso di cannabis può influenzare le pupille degli occhi. Ecco alcuni effetti comuni delle canne sulle pupille:

  1. Miosi: L’effetto più comune della cannabis sulle pupille è la miosi, ovvero la loro contrazione. I cannabinoidi, come il THC, possono influenzare il sistema nervoso e causare una contrazione delle pupille. Di conseguenza, le pupille possono apparire più piccole del normale.
  2. Lentezza nella risposta pupillare: La cannabis può rallentare la risposta delle pupille ai cambiamenti di luminosità. Ciò significa che le pupille potrebbero reagire in modo più lento alle variazioni di luce ambientale.
  3. Effetti variabili: Gli effetti delle canne sulle pupille possono variare da individuo a individuo. Alcune persone potrebbero sperimentare una contrazione marcata delle pupille, mentre in altre l’effetto può essere meno evidente.

È importante sottolineare che l’osservazione delle pupille non può essere utilizzata come unico indicatore per determinare l’uso di cannabis o altre sostanze. Esistono molti fattori che possono influenzare le dimensioni delle pupille, inclusi fattori genetici, luce ambientale, emozioni e uso di altre sostanze.

Effetti sulla pressione intraoculare e sul glaucoma della cannabis

La pressione intraoculare si riferisce alla pressione all’interno dell’occhio. La cannabis è stata studiata per i suoi effetti sulla pressione intraoculare, in particolare nel contesto del trattamento del glaucoma, una condizione caratterizzata da un aumento della pressione intraoculare che può danneggiare il nervo ottico.Ecco alcuni meccanismi attraverso i quali si ritiene che la cannabis possa diminuire la pressione oculare:

  • Riduzione temporanea della pressione intraoculare: La cannabis può temporaneamente ridurre la pressione intraoculare. Questo effetto è rilevante nel trattamento del glaucoma, poiché la riduzione della pressione può aiutare a prevenire danni al nervo ottico.
  • Riduzione della produzione di fluido intraoculare: Si ritiene che alcuni composti presenti nella cannabis, come il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), possano ridurre la produzione di fluido all’interno dell’occhio. Una produzione eccessiva di fluido può aumentare la pressione intraoculare, quindi la sua riduzione potrebbe contribuire a mantenere la pressione sotto controllo.
  • Miglioramento del drenaggio del fluido intraoculare: Alcuni studi suggeriscono che la cannabis possa favorire il miglioramento del drenaggio del fluido intraoculare attraverso i canali di deflusso, come il trabecolato e la via uveosclerale. Un migliore drenaggio del fluido può aiutare a ridurre la pressione all’interno dell’occhio.
  • Effetti vasodilatatori: Alcuni componenti della cannabis, come il cannabidiolo (CBD), possono avere effetti vasodilatatori, ossia favorire la dilatazione dei vasi sanguigni. Ciò può contribuire a una migliore circolazione sanguigna nell’occhio e a una diminuzione della pressione intraoculare.
  • Azione anti-infiammatoria: La cannabis contiene anche composti con proprietà anti-infiammatorie, come il CBD. L’infiammazione può contribuire all’aumento della pressione intraoculare, quindi l’azione anti-infiammatoria della cannabis potrebbe contribuire a ridurre la pressione oculare.

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Cannabis e glaucoma/ipertono oculare

Il glaucoma è una condizione caratterizzata da un aumento della pressione all’interno dell’occhio, che può danneggiare il nervo ottico e provocare la perdita della vista. Alcuni studi hanno suggerito che la cannabis potrebbe avere effetti benefici nel trattamento del glaucoma, poiché può ridurre temporaneamente la pressione intraoculare.

La cannabis contiene componenti chimici, come il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD), che interagiscono con i recettori cannabinoidi presenti nel corpo umano, compresi quelli presenti nell’occhio. Si ritiene che l’assunzione di cannabis possa ridurre la pressione intraoculare attraverso diversi meccanismi, tra cui la riduzione della produzione di fluido intraoculare e l’aumento del drenaggio del fluido.

Tuttavia, nonostante i potenziali benefici della cannabis nel ridurre la pressione intraoculare, gli studi hanno dimostrato che l’effetto è di breve durata e può variare da persona a persona. Inoltre, gli effetti collaterali della cannabis, come l’alterazione della percezione e la riduzione del tempo di reazione, rendono difficile il suo utilizzo come trattamento a lungo termine per il glaucoma.

Attualmente, gli occhi cannabis non sono considerati un trattamento di prima linea per il glaucoma. Esistono farmaci oftalmici e altre terapie che sono più efficaci nel controllare la pressione intraoculare e rallentare la progressione del glaucoma. È fondamentale consultare un oculista specializzato per una valutazione accurata della condizione e per determinare il piano di trattamento più appropriato.

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Collirio con cannabis

Al momento, non esistono colliri a base di cannabis disponibili sul mercato legale. La cannabis contiene una vasta gamma di composti chimici, inclusi i cannabinoidi come il THC e il CBD, che hanno dimostrato potenziali benefici terapeutici in vari contesti medici. Tuttavia, l’uso della cannabis per scopi medicinali è regolamentato e legalizzato solo in determinate giurisdizioni.

Alcuni studi preliminari hanno suggerito che i cannabinoidi, applicati localmente agli occhi, potrebbero avere effetti positivi su alcune condizioni oculari, come il glaucoma. Tuttavia, è necessaria ulteriore ricerca per comprendere appieno gli effetti, la sicurezza e l’efficacia di tali trattamenti.

 

Utilizzo medico della cannabis per disturbi oculari

La cannabis è stata considerata come potenziale opzione terapeutica per diversi disturbi oculari. Ecco alcuni esempi:

  1. Trattamento del glaucoma: Il glaucoma è una condizione caratterizzata da un aumento della pressione intraoculare che può causare danni al nervo ottico. Alcuni studi suggeriscono che la cannabis può ridurre la pressione intraoculare, ma sono necessarie ulteriori ricerche per determinare l’efficacia e la sicurezza di questa terapia.
  2. Trattamento di malattie infiammatorie dell’occhio: La cannabis ha dimostrato potenziali benefici nel trattamento di alcune malattie infiammatorie dell’occhio, come la congiuntivite allergica o la cheratite. I composti presenti nella cannabis possono avere proprietà antinfiammatorie che aiutano a ridurre l’infiammazione e alleviare i sintomi associati a queste condizioni.
  1. Degenerazione maculare legata all’età: La degenerazione maculare legata all’età è una condizione occhi che colpisce principalmente gli anziani, portando alla perdita della visione centrale. Alcuni studi preliminari hanno suggerito che il CBD presente nella cannabis potrebbe avere effetti protettivi sulla retina e potenzialmente rallentare la progressione della degenerazione maculare. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare tali risultati.

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Rischi uso cannbis per le malattie oculari

L’uso della cannabis può comportare alcuni rischi per la salute degli occhi. Ecco un elenco dei potenziali rischi associati all’uso della cannabis sugli occhi:

  1. Aumento della pressione intraoculare: Nonostante la cannabis possa temporaneamente ridurre la pressione intraoculare, l’effetto è di breve durata e può essere seguito da un aumento della pressione intraoculare. Questo può essere problematico per le persone affette da glaucoma o altre condizioni oculari che richiedono un controllo costante della pressione oculare.
  2. Effetti sul sistema visivo: L’uso di cannabis può causare effetti collaterali a livello del sistema visivo, come visione offuscata, ridotta percezione dei colori, visione a tunnel o aumento della sensibilità alla luce. Questi effetti possono influire negativamente sulla capacità visiva e sulla sicurezza durante la guida o altre attività che richiedono una buona acuità visiva.
  3. Irritazione oculare: Fumare cannabis può provocare irritazione degli occhi, causando arrossamento, prurito, secchezza o bruciore oculare. Questo è principalmente dovuto all’esposizione al fumo e ai prodotti chimici irritanti presenti nella cannabis.
  4. Rischio di infezioni: L’uso condiviso di strumenti per fumare cannabis, come bocchini o vaporizzatori, può aumentare il rischio di infezioni oculari, come congiuntiviti o infezioni delle palpebre. La condivisione di questi dispositivi può favorire la trasmissione di batteri o virus da una persona all’altra.
  5. Interazioni farmacologiche: L’uso della cannabis può interagire con farmaci oftalmici o altri trattamenti prescritti per condizioni oculari. È importante informare il medico oculista su qualsiasi uso di cannabis per garantire la sicurezza e l’efficacia dei trattamenti prescritti.

È fondamentale comprendere che gli effetti e i rischi associati all’uso della cannabis sugli occhi possono variare da individuo a individuo e dipendono dalla dose, dal metodo di assunzione e dalla reazione personale alla sostanza. Consultare sempre un medico prima di utilizzare la cannabis o qualsiasi sostanza per scopi medici o ricreativi.

Droghe e occhi

Nel campo della cura degli occhi, non esistono sostanze psicoattive che vengono utilizzate come trattamenti approvati o raccomandati dai medici oculisti. Le sostanze psicoattive, come la cannabis o altre droghe ricreative, non sono considerate opzioni terapeutiche standard per le condizioni oculari.

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Riconoscere chi fa uso di cannbis  e canne dagli occhi

È importante sottolineare che l’osservazione delle pupille da sola non può essere utilizzata come unico metodo per riconoscere se una persona è sotto l’effetto della cannabis o di altre sostanze. Ciò è dovuto al fatto che le dimensioni delle pupille possono essere influenzate da molti fattori diversi, inclusi fattori genetici, luce ambientale, emozioni e uso di altre sostanze.

Tuttavia, sebbene non sia un metodo definitivo, l’osservazione delle pupille può fornire alcuni indizi. Di seguito sono elencati alcuni segni che potrebbero indicare l’uso di sostanze psicotrope, compresa la cannabis:

  1. Miosi e pupille contratte: L’uso di cannabis può causare una contrazione delle pupille, rendendole più piccole del normale. Se le pupille appaiono molto piccole o se la persona sembra avere difficoltà a dilatarle in risposta a un cambiamento di luce, potrebbe essere indicativo dell’uso di sostanze psicotrope.
  2. Pupille dilatate: Sebbene l’uso di cannabis tenda a causare una contrazione delle pupille, alcune persone possono sperimentare una dilatazione delle pupille come effetto collaterale. Pertanto, pupille dilatate possono essere presenti in alcune persone che fumano cannabis.
  3. Variazioni rapide delle dimensioni delle pupille: L’uso di sostanze psicotrope può causare variazioni rapide delle dimensioni delle pupille, passando da contratte a dilatate o viceversa. Se le pupille di una persona mostrano variazioni improvvise senza motivo apparente, potrebbe essere un segno di uso di sostanze.
  4. Lentezza nella risposta pupillare: L’effetto della cannabis sul sistema nervoso può rallentare la risposta delle pupille ai cambiamenti di luce, rendendo la dilatazione o la contrazione delle pupille più lenta del normale.
  5. Arrossamento degli occhi: L’arrossamento degli occhi è un sintomo comune dopo aver fumato o consumato cannabis. Questo effetto è dovuto alla vasodilatazione dei vasi sanguigni sulla superficie dell’occhio. Gli occhi possono apparire rossi e congesti.
  6. Secchezza oculare: La cannabis può causare secchezza oculare, nota anche come sindrome dell’occhio secco. Questo si verifica perché i cannabinoidi possono influenzare la produzione di lacrime e causare una diminuzione della lubrificazione degli occhi. La secchezza oculare può provocare disagio, prurito e sensazione di corpo estraneo negli occhi.
  7. Sensibilità alla luce: Alcune persone possono sperimentare un aumento della sensibilità alla luce dopo aver consumato cannabis. Ciò può rendere gli occhi più sensibili alla luce intensa, come la luce solare o le luci artificiali luminose.
  8. Cambiamenti nella percezione visiva: L’uso di cannabis può influenzare la percezione visiva di alcune persone. Questo può manifestarsi come alterazioni nella percezione del colore, nella visione periferica o nella percezione della profondità.
  9. Effetti sugli occhi legati al metodo di consumo: Gli effetti oculari possono variare a seconda del metodo di consumo della cannabis. Ad esempio, fumare cannabis può esporre gli occhi al fumo irritante, che può causare irritazione e arrossamento più pronunciati.

Ricorda che l’osservazione delle pupille da sola non può fornire una diagnosi definitiva sull’uso di sostanze. È importante considerare anche altri segni e sintomi, come cambiamenti di comportamento, alterazioni cognitive e fisiche, per ottenere una valutazione più accurata.

Considerazioni legali e regolamentari sull’uso della cannabis in medicina e per gli occhi in malattie come il glaucoma

Le considerazioni legali legate all’uso della cannabis possono variare notevolmente da paese a paese e da stato a stato. È importante essere consapevoli delle leggi locali prima di utilizzare la cannabis a scopo medico o ricreativo. Alcuni paesi o stati hanno legalizzato l’uso medico della cannabis, mentre altri possono consentirne solo l’uso ricreativo o vietarla completamente. È fondamentale rispettare le leggi e consultare un medico qualificato prima di considerare l’utilizzo della cannabis per scopi medici.

L’uso della cannabis a scopo terapeutico in Italia è regolamentato dalla legge 14 novembre 2017, n. 242, che ha introdotto il “Registro nazionale per la sperimentazione della cannabis a fini medici”. Questa legge consente l’utilizzo della cannabis e dei suoi derivati a fini terapeutici in determinate condizioni mediche.

Per accedere alla cannabis a scopo terapeutico, i pazienti devono seguire una procedura che prevede la prescrizione da parte di un medico specialista, la valutazione della documentazione clinica da parte di una commissione medica regionale e l’inserimento nel Registro nazionale. Solo i pazienti che presentano determinate condizioni mediche specifiche, come il dolore cronico, la sclerosi multipla, la chemioterapia, l’epilessia refrattaria e altre, possono beneficiare dell’uso terapeutico della cannabis.

I prodotti a base di cannabis utilizzati a scopo terapeutico in Italia devono essere autorizzati dal Ministero della Salute e devono rispettare determinati requisiti di qualità, sicurezza e composizione. Attualmente, la cannabis può essere utilizzata principalmente sotto forma di estratti, oli e fiori secchi da vaporizzare.

È importante sottolineare che l’uso della cannabis a scopo terapeutico deve essere sempre prescritto e monitorato da un medico specialista che valuterà la sua adeguatezza e sicurezza per il paziente. Inoltre, la legge italiana non consente l’uso ricreativo della cannabis, che rimane un reato penale.

Conclusioni: cannabis per gli occhi

La cannabis può influenzare gli occhi in diversi modi, compresi gli effetti sulla percezione visiva e sulla pressione intraoculare. Tuttavia, l’utilizzo della cannabis per il trattamento di disturbi oculari richiede ulteriori studi e ricerche approfondite per determinare l’efficacia, la sicurezza e le dosi appropriate. È importante consultare un medico oculista prima di considerare l’uso della cannabis per scopi medici. Inoltre, rispettare le leggi e le regolamentazioni locali è fondamentale per evitare conseguenze legali indesiderate.

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Bibliografia

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  1. Siti web e risorse online:

 

Ecco un elenco delle principali leggi italiane che regolamentano l’uso terapeutico della cannabis:

  1. Legge 14 novembre 2000, n. 331: “Norme sulla coltivazione, produzione, commercializzazione, uso e possesso di sostanze stupefacenti e psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”. Questa legge ha introdotto per la prima volta in Italia la possibilità di prescrivere e utilizzare la cannabis a fini terapeutici.

  2. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 9 novembre 2015: “Regolamento recante la disciplina della coltivazione e della produzione di cannabis per uso medico e dei derivati vegetali contenenti cannabinoidi”. Questo decreto ha stabilito le regole per la coltivazione, la produzione e la commercializzazione della cannabis a fini medici.

  3. Circolare del Ministero della Salute 22 maggio 2013: “Indicazioni operative per l’utilizzo dei medicinali a base di cannabis e gli aspetti connessi con l’autorizzazione all’importazione dei medicinali”. Questa circolare fornisce indicazioni operative per i medici che prescrivono medicinali a base di cannabis e per le autorità sanitarie che autorizzano l’importazione di tali medicinali.

  4. Decreto del Ministero della Salute 10 febbraio 2015: “Modalità per la prescrizione e la fornitura dei preparati galenici a base di cannabis”. Questo decreto stabilisce le modalità per la prescrizione e la fornitura dei preparati galenici a base di cannabis da parte dei medici.

  5. Legge 20 luglio 2016, n. 94: “Disposizioni in materia di coltivazione e cura dei fiori di cannabis ad uso medico e sul commercio all’ingrosso dei fiori di cannabis ad uso medico”. Questa legge ha ampliato la regolamentazione sulla coltivazione e la cura dei fiori di cannabis ad uso medico e ha introdotto norme sul commercio all’ingrosso di tali fiori

  6. Legge 22 maggio 1975, n. 685: “Legge quadro in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”. Questa legge stabilisce il quadro normativo generale per la lotta contro il traffico e l’abuso di sostanze stupefacenti, inclusa la cannabis.

  7. Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 495: “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”. Questo decreto integra la legislazione nazionale sulle droghe e stabilisce le norme per il controllo, la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze.

  8. Decreto Legislativo 17 ottobre 2018, n. 129: “Attuazione della direttiva 2014/40/UE sulla produzione, la presentazione e la vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti connessi”. Questo decreto regola la vendita e l’uso dei prodotti del tabacco, ma contiene anche disposizioni relative alla cannabis legale con un tenore di THC inferiore al 0,2% come prodotto del tabacco.

  9. Decreto Legislativo 6 marzo 2007, n. 59: “Attuazione della direttiva 2001/83/CE recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano”. Questo decreto regola l’autorizzazione, la produzione, la commercializzazione e la sorveglianza dei medicinali, inclusi i medicinali a base di cannabis.

  10. Circolare del Ministero della Salute 17 maggio 2013: “Criteri per la coltivazione della cannabis finalizzata alla produzione dei preparati galenici a base di cannabis”. Questa circolare fornisce indicazioni operative per la coltivazione della cannabis a fini medici e la produzione dei preparati galenici a base di cannabis.

    Ricorda che la legislazione può essere soggetta a modifiche.

Si consiglia di consultare il testo completo di queste leggi e regolamenti per ottenere informazioni più dettagliate sui requisiti e le procedure specifiche relativi all’uso terapeutico della cannabis in Italia.

Aggiornamento maggio 2021

 

Dott. Alberto Lanfernini – Oculista
Faenza – Ravenna –

Dot. Lanfernini Alberto

Dott.ssa Annalisa Moscariello – Oculista
Ravenna – Faenza –

Dott.ssa Annalisa Moscariello Oculista